Una intrigante bollicina, di Garganega in purezza, proviene da uno dei templi della gastronomia veronese, la Taverna Kus di San Zeno di Montagna, del patron Giancarlo Zanolli. Si tratta di un interessante garganega in purezza che vive su colline moreniche, frutto del disgelo conseguente alla fine delle ere glaciali ed al ritiro della grande conoide atesina. Cantina matito può definirsi un vino morbido, con finale sapido ed elegante. Un’elegante metodo classico che presuppone una laboriosa lavorazione ed un affinamento di 24 mesi sui lieviti, un’alchimia di dosaggi e sboccature, un grande equilibrismo tecnico per mantenere la naturalità del prodotto facendone esplodere il carattere, armonico e di grande piacevolezza. Alla vista appare di un bel giallo paglierino con riflessi dorati brillanti; spicca la bolla persistente. Al naso spiccano immediate le note floreali, quelle di camomilla e di frutta fresca; in bocca è morbido con finale sapido e raffinato. La tipologia di viticoltura prevede lotta integrata (particolare attenzione al rispetto dell’ambiente. Utilizzo ridotto di fitofarmaci, solo in caso di danni elevati causati da parassiti). La fermentazione avviene in vasche d’acciaio a temperatura controllata per circa 15 gg. La base spumante affina quindi fino alla primavera successiva in vasca, per poi essere imbottigliata per la rifermentazione in bottiglia di minimo 24 mesi. Abbiamo assaggiato l’annata 2013. Il nome viene dalle iniziali dei figli – Mattea e Tito – del socio di un gigante della gastronomia veronese, appunto Giancarlo Zanolli che, insieme ad un creativo architetto Roberto Rocchi (bellissime le sue etichette) ha deciso di portare questa novità affinando il vino a San Zeno di Montagna, ridente paesino tra lago, che vede davanti, entroterra gardesano, e alle spalle il Monte Baldo, che con i suoi pascoli verdi, i vasti boschi, i castagni secolari e i suoi fiori, rari e straordinari, è conosciuto fin dal passato come “Hortus Europae” (Giardino d’Europa). Siamo in una casina rurale. Il ristorante è in località Castello. Come detto , ci troviamo in un vecchio cascinale, di cui la gran parte della struttura risale ad una risistematizzazione del Seicento. Qui questa struttura è nota con il nome di palàs – palazzo -, probabilmente a ricordo della sua funzione di depandance di servizio del castello. Il palàs è una struttura che dal punto di vista architettonico ed urbanistico ci racconta molte storie…All’ingresso ci sono quattro ambienti: la veranda è ricavata dal portico e le tre piccole stanze interne erano, rispettivamente, la stalla e le cantine per la stagionatura dei salumi. La cantina è ricavata dalla giasara: si tratta di un deposito interrato. Una sorta di frigo naturale scavato nella roccia. Nella giasara, infatti, un tempo si conservava il ghiaccio. Oggi l’ambiente è particolarmente propizio per la conservazione ottimale del vino. Qui si affina il Matito, a 700 metri sul livello del mare.
Dal 2015 seguiamo GC, ci possiamo permettere un giudizio: GC= GianCarlo(GrandeCucina) Lui sembra un pirata – non per la barba – ma perchè si distingue del solito permesso : fa le cose per bene, semplici peró geniali!