Vabbè, il titolo è una forzatura lo ammettiamo. La rivolta dei Vespri Siciliani contro gli occupanti francesi di Carlo d’Angiò è cosa seria. Ma è altrettanto serio il progetto di Cantine Settesoli – una delle più importanti cooperative del mondo del vino italiano che da una zona sfortunata, Menfi nel cratere del terremoto del Belice, ha creato un sistema vincente di alta qualità, recupero delle tradizioni contadine e del lavoro e della storia del territorio (si vedano i restauri di Selinunte): Mandrarossa è il brand premium  – che in suo cru vicino al mare sta coltivando Petit Verdot. Il vitigno è francese, ovviamente e da qui il calembour, e proviene dal Medoc, una delle aree fondanti della grande denominazione Bordeaux, dove entra nel blend “classico” del grande rosso girondino. Il Medoc abbraccia la foce della Gironda in un territorio dominato dalle brezze oceaniche, contraddistinto dalle grandi foreste di pini marittimi e da alcuni degli Chateuax più rinomati: Pauillac, Lafite-Rothschild, Mouton Rothschild, La Tour de By e così via. Il Petit Verdot ama stare vicino al mare, ama soprattutto il gran caldo estivo che aiuta i suoi frutti tendenzialmente lenti a maturare; un vitigno robusto che non teme il marciume che origina vini tannici, concentrati e colorati.
Il Canale di Sicilia in quanto a spettacolo della natura non ha nulla da inviare all’Atlantico del Golfo di Biscaglia e il Petit Verdot ha trovato lì un areale praticamente perfetto. Il terreno è sabbioso e il clima è davvero caldo, dalla luce davvero intensa,  appena mitigato dalla forza del mare. Portato a maturazione, il girondino viene lavorato esclusivamente in acciaio così da preservare tutta la freschezza del frutto. Nel bicchiere troviamo un rosso di struttura sebbene molto giovane; dalle note di frutta nera, mora di gelso, prugna, con note mediterranee di salvia e rosmarino. Il palato è molto coerente con le ottime impressioni olfattive e la beva, grazie a tannini morbidi e ad una bella acidità, è però fresca e molto invitante. Un ottimo vino che conferma la qualità raggiunta da Settesoli che è davvero appagante ed ha davvero poco da invidiare ai cugini francesi.