E’ inutile resistere..Le incrostazioni sulle bottiglie elegantemente racchiuse nella pellicola trasparente come un acquario fossile, attraggono e seducono tutti. Più che l’ultimo dei suoi tanti successi, è stata un’altra scommessa vinta: a Trigoso , frazione di Sestri Levante, da uve Ciliegiolo e Granaccia, in proporzioni variabili in base all’annata, Piero Lugano decide di tentare “l’avventura” della produzione anche di un pas dosé rosato, ulteriore proseguimento di un percorso di valorizzazione delle uve della Riviera Ligure del Levante che Piero per primo avvia sin dal 1978.
Alla raccolta precoce delle uve segue la pigiatura immediata in pressa a polmone con utilizzo del mosto di sgrondo ad una resa massima del 45/50% e successiva decantazione, travaso e fermentazione a temperatura controllata. Il tiraggio aviene con inoculo di lieviti selezionati e successiva presa di spuma. Segue l’immersione sui fondali marini (una tecnica che oggi stanno copiando in mezzo mondo) delle bottiglie contenute in gabbie metalliche alla profondità di 60 metri circa (ambiente a temperatura costante di 15°) per la durata di circa 14 mesi. Alla riemersione delle bottiglie , segue la messa in punta delle stesse e dopo complessivi 22 mesi, sboccatura e ricolmatura con l’utilizzo dello stesso spumante senza alcuna immissione di dosaggi zuccherini.
Le bottiglie del 2016 sono state immerse in località “Baia del Silenzio” a Sestri Levante: nelle profondità vengono dolcemente cullate dalle correnti marine, in penombra, mantenendo il prodotto in sospensione naturale, con lo stesso movimento costante che nelle cantine tradizionali è prodotto con metodi meccanici. Al naso l’esplosione di un bouquet composto da frutta esotica nelle sue varianti dal mango, al frutto della passione, al fico d’India maturo, per giungere sino al nostro fico viola. All’assaggio, anche se ancora con tappo corona, emerge già la deliziosa stoffa di questo vino, la sapidità e mineralità uniche, frutto anche del terroir da cui provengono le viti di Ciliegiolo.