La Valpolicella continua a sorprendere. Un grande assaggio per una, relativa, new entry. La Famiglia Ceschi Brugnoli da sempre infatti coltiva uve tradizionali nelle upper hills di Fumane e Sant’Ambrogio. Grande espressione. Fatto con uve selezionate, raccolte a mano e provenienti da vigneti di media ed alta collina. Il tutto a formare un blend particolarmente piacevole che apporta struttura, corpo e allo stesso tempo freschezza e morbidezza al palato. Una nuova sfumatura intrigante che arricchisce il mosaico del nobile Amarone. L’azienda dispone di sei ettari dei quali vitati circa la metà, che si distendono su terreni la cui natura e’ prevalentemente calcarea e, dal punto di vista geologico, gli studiosi ritengono che risalga al Giurassico e al Cretaceo. Relativamente nuova perché l’attività era iniziata dal nonno materno, Angelo Perenzoli, un ragazzo del ’99 con accentuate inclinazioni artistiche, era un rinomato scultore locale. Da questa circostanza, il nome Ca’ del Mato, conferito per ricordare la casa e l’estrosità del nonno che dava le sue uve alla famiglia Bolla. Venendo all’annata, il 2013 ha visto una estate calda e la presenza di buone escursioni termiche, soprattutto nel mese di settembre, hanno portato in vendemmia uve sane e dal profilo aromatico intenso. Il dolce clima autunnale, con una scarsa umidità, ha poi consentito un appassimento lento e ottimale dei grappoli. Le condizioni climatiche dell’annata hanno regalato vini di qualità elevata, contraddistinti da un buon equilibrio tra componente fruttata, polifenolica e acida. La buona presenza di tannini e la freschezza, fanno pensare a un’annata particolarmente longeva e capace di regalare interessanti evoluzioni nel corso dell’invecchiamento. Completano il quadro tecnico una conduzione biologica in vigna, una densità di 4500 ceppi ha per un allevamento a guyot pe runa produzione che si aggira sulle 3.000 bottiglie vendute ad un prezzo medio che rendono accattivante mantenere questo vino in carta. “Amarone significa passione, dedizione e attesa. In piu’ abbiamo sperimentato dal 2008 la migliore annata prima di decidere di “vestire” le nostre bottiglie con il frutto e la speranza di tanta fatica con il 2013“ dice Stefano Brugnoli, co-owner.