Vino di superiore potenza e intensità gusto aromatica, di eccezionale ricchezza cromatica ed estrattiva. L’asse portante è polpa di frutto, distillata dal grado, di concentrazione maestosa, tutta avvolta in felpati e mentosi balsami di vaniglia e dolci spezie del rovere. Quante storie racconta questo vino. Siro Fifty Igt Toscana è un Sangiovese 80% e Gratena nero 20%. Questo il blend di un’azienda ancora poco conosciuta ma di grande prospettiva. Fattoria di Gratena dispone di 15 ettari nell’agro che esiste da prima della battaglia di Campaldino che si combattè l’11 giugno 1289 fra i Guelfi e i Ghibellini , certificata Bio dal 1994, una delle prime in Italia. Quasi ci si imbarazza nel dover sceglierne una per partire nel racconto. Anzitutto, come spesso accade nel mondo del vino, le eccellenze nascono quasi per caso. Un racconto che prima di aprire la bottiglia comincia dal campo e da un vitigno ritrovato, creduto perso, di antico lignaggio. Il gratena nero. La Fattoria di Gratena è composta da 180ha dei quali 15,50 sono vitati e 10 sono a olivo, vino e olio certificati come detto biologici. Ha una linea di tre etichette: Chianti Gratena, Siro Fifty IGT Toscana e Gratena Nero IGT Toscana . Il Siro Fifty rappresenta una delle eccellenze dell’azienda. Quindi prima Attilio Scienza e Gazzetta Ufficiale e poi Istituto di Ricerca di Arezzo, CREA, Prof Storchi hanno terminato gli ulteriori studi per terminare la registrazione e consacrarlo Vitigno Toscano.
Fabio De Ambrogi vive qui dal 1999, un millennials si potrebbe dire, dalle idee chiare, nel vecchio casale di famiglia che ancora profuma di ricordi di una semplice e signorile vita rurale. Il padre era top manager da Gucci e inizialmente ne segue le tracce lavorando nel campo della moda occupandosi dell’export. Il Siro Fifty 2015, annata storica, è composto come detto da Sangiovese e Gratena nero, quest’utimo vitigno autoctono, ritrovato in azienda. La Fattoria di Gratena, che ne è proprietaria e produttrice esclusiva, deve inizialmente questo ritrovamento alla curiosità di Giacomo Tachis. Ma fu Attilio Scienza a condurre un attento studio ampelografico con l’Università di Milano che lo portò dopo tre anni di micro vinificazioni a stabilire l’individuazione di un nuovo DNA quindi di un vitigno originale registrato con Decreto Ministeriale del 28 maggio 2010 con il nome di Gratena Nero . Non un sangiovese dunque, come parrebbe lecito aspettarsi da questo fazzoletto di terra tuscia. In un piccolo appezzamento di vigneto chiamato la vigna del Beppone, pronto ormai al rinnovamento delle piante, nel 1997 fu scoperta dell’uva che non aveva le foglie tipiche del Sangiovese. Per curiosità quella poca uva venne vinificata e il prodotto fu un vino scuro, denso, molto tannico, dall’odore quasi sgradevole. Non rimaneva quindi che estirpare il vigneto. Però quel vino non venne eliminato ma riassaggiato quattro mesi dopo, a marzo e la sorpresa fu grande. E poi con l’arrivo di Fabio Mecca rispettosamente ingentilito. Fattoria di Gratena fa parte dei Divini Etruschi, la manifestazione volta a promuovere i vini dell’antica Dodecapoli . La cantina Fattoria di Gratena produce circa 7000 bottiglie del vino “Siro Fifty”. 14 gradi alcool. Gratena Nero è ufficialmente vitigno Toscano da Settembre 2017.