In Campania la provincia dove si vive meglio è l’Irpinia. Lo dice la classifica Qualità della Vita nell’indagine annuale de Il Sole 24 Ore. Una delle eccellenze che ha contribuito al rilancio di questa terra devastata dal terremoto dell’Irpinia di trentotto anni fa è sicuramente Vigna Villae in Taurasi. Abbiamo degustato lo splendido Taurasi 2011, docg. Il Taurasi Vigna Villae nasce dall’Aglianico, un vitigno autoctono che gode di una grande diffusione in tutto il Meridione, le cui uve sanno esprimere il meglio nei territori d’Irpinia: basti pensare che il vino Aglianico di Taurasi può fregiarsi della denominazione “DOCG” sin dal 1970. Le origini paiono risalire all’età preromana: il nome si pensa derivi dall’antico borgo vinicolo “Taurasia”, un piccolo villaggio conquistato dai Romani nel 268 a.C. Proprio in queste terre i Romani fecero stabilire una colonia di Liguri-Apuani che, trovando le zone particolarmente fertili, ripresero la coltivazione della vite cosiddetta “greca”. Alla vista, un bellissimo colore rosso scuro, intenso come questo vino frutto della passione della famiglia Piscopo, innamorata del proprio terroir. Unghia di susina matura, ampi archetti che danno dimensione di un vino polposo, ma gentile in bocca. Tannini fitti mai rudi. Una texture che evidenzia l’ottimo equilibrio risultato di un eccellente lavoro vigna-cantina. Profumi dai quali spiccano le note di frutti di bosco e piccoli fiori, viole, ciclamini, con una nota finale di beva di soave compostezza che appaga il degustatore più attento. Un Taurasi inaspettato quando ti avvolge con il suo balsamico.  La famiglia è da generazioni (oggi siamo alla quarta con Tommaso alla guida dell’azienda) proprietaria di vigneti. L’azienda produce vini bianchi e rossi, tutti legati al territorio dell’Irpinia, tra cui il già citato Taurasi DOCG, l’ Aglianico Campi Taurasini DOC, l’ Aglianico DOC Irpinia e un rosato di Aglianico DOC Irpinia. Tutte le uve rosse provengono da vigneti di proprietà, coltivati al fine di limitare l’impatto ambientale della viticoltura. I vini bianchi sono: Greco di Tufo DOCG, il Fiano di Avellino DOCG, e Coda di Volpe DOC Irpinia. Zona di produzione le Contrade Case D’Alto, Pesano e Pezze De’ Preti. I vigneti sono allevati a guyot su un terreno argilloso e calcareo, posto a 350 metri s.l.m. La resa bassa e’ di 70 – 75 q.li per ettaro. La vendemmia per questo aglianico in purezza avviene la prima decade di Novembre. Successivamente entra in cantina dove espleta un affinamento di 30 mesi in Barrique, il resto in bottiglia. Grado alcolico: 14%. 5.000 le bottiglie prodotte.