La presenza dell’uva Glera, anima del Prosecco, nei Colli Berici è accertata dal 1754 quando venne inserita nel “Roccolo Ditirambo” scritto da Aureliano Acanti, Accademico Olimpico Vicentino, e ritenuto uno dei libri di riferimento della storia dei vini italiani e probabilmente il più importante per i vini veneti. Aureliano Acanti recita: « … Ed ora immortalarmi voglio il becco / Con quel meloaromatico Prosecco. Di Monteberico questo perfetto …».
MDCCLIV (1754) è l’etichetta del nuovo Prosecco DOC rilasciato da Casa Defrà, gruppo Cielo e Terra; è un Prosecco Doc Brut dal bouquet piacevolmente fruttato, con note fragranti di mela e di agrumi che non nascondono piacevoli sentori floreali. Fresco, equilibrato ed asciutto, grazie al suo basso tenore zuccherino (solo 7 g./l.) e si aggiunge all’altro Charmat Lessini Durello Doc, Luxino.
Che il territorio dei Colli Berici sia vocato alla viticultura lo testimonia la storia, in particolare la zona precollinare dove il terreno è ricco di argille, di materiale vulcanico e di calcari da deposito fossile, eredità di un antico mare. Un territorio in cui la vite era presente già in epoca romana, cresciuta poi nel Medioevo alla fine delle invasioni barbariche, grazie anche alla guida della Chiesa che esortava i contadini ad un lavoro attento nei campi. È con la Repubblica Veneta che i Colli Berici, sede delle eleganti e lussuose Ville venete, diventano dimora ideale di filari che seguono i dolci pendii dando vita ad un paesaggio di straordinaria bellezza.