Siresol, Negrar, Verona. Uno dei luoghi del cuore della doc Valpolicella. Da sempre vocata al vino. Qui sono probabilmente le vigne più pregiate non solo per fare grandi Amarone e Valpolicella ma anche bellissime passeggiate alla scoperta di un territorio unico.
Passeggiate come quella che parte da villa Giustiniani detta la Sorte, fiancheggiandola per un breve tratto, per poi girare alla seconda a destra in prossimità di un capitello, arriviamo a Bressa e salendo raggiungiamo in breve Frentin. Si arriva così alla strada provinciale per Montecchio passando davanti alle contrade Concole e Siresol. Qui debutta la nuova realtà Jako wines, frutto della collaborazione tra Luca Berti, Michele Ceradini, il guru Severino Barzan e l’emergente enologo 37eenne Lorenzo Dionisi, vocato alla produzione di grandi vini.
Assaggiamo la prima grande strepitosa bottiglia di questo Igt “volutamente non è stato pensato di fare un Amarone anche se i passaggi sono quelli” mi dice il Ceo Luca Berti che sta andando fortissimo su tutti i mercati.
Dai circa quattro ettari in gestione a Jako Wines posti a circa 500 metri sul livello del mare vanno imbottigliate circa 4.000 bottiglie all’anno, delle quali circa 500 vengono messe nel Caveau per poter effettuare verticali. Un terroir che è prevalentemente argilloso e a tratti calcareo.
Il sistema di allevamento prevede una doppia pergoletta veronese. Le viti in produzione hanno un’età tra i 20 e i 25 anni, con una densità di 2.700 viti per ettaro e una resa per ettaro di 60 hl. Così , dopo l’appassimento di rito, il Siresol delicatamente riposa in botte grande per 36 mesi, poi affina nel silenzio e nella pausa del tempo per un altro anno tra barriques e bottiglia.
“Anche noi ci siamo meravigliati per il successo immediato di questo nostro Siresol “ racconta Luca Berti “ segno che il blend e la pazienza hanno fatto la differenza”. Un vino di pietra, che racconta della grande maestria nel scegliere la migliore esposizione ed il tempo giusto nelle varie fasi della filiera elaborativa. Qui non si può fare a meno di notare il tocco di Severino Barzan, un autentico signore dell’Amarone, in grado di cogliere l’essenziale. Un uomo che non vuol resistere alle tentazioni della bellezza che offre un terreno difficile ma dalle grandi suggestioni.
“Negli anni Settanta i grandi vini erano mitici, costosi, inarrivabili. Erano i Borgogna e i Bordeaux, era la Francia.” racconta Severino “Dalla Bottega del Vino è passato il mondo e così anche noi abbiamo avuto modo di far apprezzare i grandi vini della nostra splendida collina veronese, quella da cui provenivano uve preziose sin dai tempi degli antichi romani”.
Questo è il racconto del Siresol Igt di Jako Wines, Vino dritto, della tradizione ma che strizza l’occhio alla modernità, con quel giusto tocco di cabernet che lo ha reso un must . Il Siresol è entrato nella prestigiosa Collezione Severino Barzan, un rosso fatto di Cabernet Sauvignon, Corvina, Rondinella, Croatina e Oseleta, della quale Severino è profondo conoscitore assieme a Sandro Boscaini, mister Amarone.
Un grande profumo di confettura di prugna raggiunge l’olfatto, dopo la corretta decantazione, che si apre in cioccolato amaro, liquirizia, per poi virare alla prugna e alla ciliegia della varietà durone. In bocca è come di velluto, regale, ampio e fine, senza cessione di sentori di legno. Un vino che appare in grado di invecchiare a lungo, offrendo la propria freschezza esuberante anche fra molto tempo. Notevole la concentrazione di polifenoli, antociani e glicerine, mediate da un sapiente rimontaggio che fa esaltare la gessosità e la beva.