Secondo vino di questa “boutique winery”  che degustiamo. Il Petite Arvine che Stefano di Francesco elabora da uve sceltissime. Introdotto nel ventesimo secolo in valle d’Aosta , ha una storia legata ai Romani che , pare, la portassero nel vicino vallese svizzero facendo  del suo vino il meglio di quanto questa regione, da loro chiamata alta valle del Rodano , o Vallis Poenina, propone.

“Quest’uva ha un carattere da diva. La varietà tardiva necessita di condizioni ottimali, aborre i terreni grassi ed è particolarmente sensibile alla siccità. Comunque, gli aspetti positivi prevalgono: dal Petite Arvine  si ottengono vini freschi, briosi con note di agrumi, pompelmo e rabarbaro e dal finale minerale e sapido” sottolinea Stefano. La sua prima Petite Arvine è uscita nel 2009, undici anni fa: “Le piante crescono in frammenti di terreno incastrati fra i muri di pietra. Un Petite Arvine  naturale e affina totalmente in acciaio. Circostanza che permette di apprezzare appieno il suo ricchissimo bouquet floreale ”. Profumato, minerale, fresco, ma con una notevole persistenza al palato. Così si presenta nel bicchiere, che lo abbraccia evidenziando un giallo paglierino intenso con riflessi di senape. un vitigno a bacca bianca dal potenziale espressivo molto interessante.

Si tratta di una cultivar tardiva, che richiede di essere raccolta ben matura nella seconda settimana di ottobre, con la caratteristica di preservare bene il suo profilo acido. Da essa si ottengono vini di fresca acidità, fruttati e quasi salmastri; tutti aspetti che promuovono la longevità di questi nettari.” aggiunge Stefano di Francesco.

Secondo una recente ricerca Svizzera, deriverebbe invece dal ceppo Prié (come il Prie blanc) un’uva a bacca bianca, autoctono a sua volta proprio della Valle d’ Aosta  e coltivato in parte anche in  Francia. Il nome Petite Arvine deriva dalla varietà Arvine e dalla piccola taglia (petite in Francese) dei suoi acini. Ha una particolare predisposizione alla coltivazione in quota, e per questo viene anche soprannominato “Vite dei ghiacciai” , per la sua capacità di resistere e acclimatarsi senza problemi nei climi più freddi e inospitali. In   Valle d’Aosta,   il Petite Arvine ha trovato il terroir perfetto per esprimere al meglio queste sue caratteristiche, con i vigneti che si arrampicano sui versanti delle montagne, tra i 600 e i 900 metri d’altitudine.