Un po’ di freschezza ci viene da questo gran bel vino, frutto di un sogno realizzato da un grande e visionario viticultore quale è Alex Belinghieri di Artogne, in via Fornaci 34, Valle Camonica. Un metodo classico di riesling in purezza che Alex ha voluto elaborare nelle acque del lago Avolio, ghiacciato per tutto l’inverno, a quota 1.930 mt, sotto l’Adamello. Non è nuovo ad imprese enoiche ed eroiche del genere, Alex, essendo il papà di Nautilus, un metodo classico di uve locali e tipiche, ciass negher, uva rossa, che affina nel lago d’Iseo, nei fondali antistanti Peschiera Maraglio.
Ne parlammo agli albori di questa esperienza. Nel 2011 su Euposia, era la prima volta. Da li ne ha fatta di strada. Tra sogni, passione e preoccupazioni. Un risultato addirittura eclatante all’ultimo Challenge Internazionale Euposia pre Covid19, dove la competizione ha confermato la forza della tradizione francese – ben nove vini nei dieci primi classificati – e la vitalità della produzione italiana che fa forza proprio sul grandissimo patrimonio ampelografico nazionale: tantissimi i vitigni autoctoni, enormi le differenze di clima e suolo, ma una grande tensione alla crescita qualitativa. E qui fra il primo assoluto, ed il primo degli Italiani, appunto Alex Belingheri, campione del mondo 2019 – 2020 per gli autoctoni col suo Nautilus Cru Storico , non cera nemmeno un punto percentuale di differenza, ma soltanto 72 centesimi. Dal 2010 il primo spumante metodo classico al mondo affinato in acque dolci. Così come vincente questa sfida di introdurre il Riesling renano in valle Camonica. Non si ferma nemmeno davanti al Covid19 Alex, che a maggio ha effettuato il tiraggio dell’Estremo Adamadus 2019. Che abbiamo assaggiato.
Colore giallo dorato brillante. Gran bel naso potente, ma mai aggressivo con nuances di glicine e fiori bianchi. Note di fieno, erba medica, ben spalleggiate da una corretta acidità che conferiscono al palato una texture che alla cieca non ha nulla da invidiare a Champagne blasonati. Vigneto in conduzione biologica le cui uve provengono dai siti in zona storica “Delle Colture”, intorno ai 250 mt. s.l.m. nel comune di Cividate Camuno. Poi riposa in una cantina alpina, naturale e sostenibile, con la prerogativa di mantenere il vino a pressione costante dovuta alla combinazione tra altitudine e immersione.
Racconta Alex: «Faccio vini estremi e di montagna per passione .Per chi come me è nato in Valle Camonica, fare vino è stata una scelta di vita. In Valle la coltura della vite data dall’Età Romana, con alterne fortune, non è mai cessata. Produco vini legati al territorio, recuperando vigneti storici, salvando tipologie di viti a bacca rossa e bianca, che qui sono presenti da secoli. Coniugo tradizione e innovazione con l’unico obiettivo che ritengo valga la pena di perseguire: fare della Valle Camonica enoica un terroir riconoscibile e ben identificabile».