Un luogo mitico che non può lasciare disinteressati quanti apprezzano i vini bianchi del nostro Paese. Siamo in località Zegla di Cormons, Collio, nell’azienda di Michele Blazic, splendido agricoltore. Un territorio magico che ha subito i venti della storia. Siamo a tre chilometri dal confine con la Slovenia. I cugini di Michele fanno anch’essi ottimo vino, ma si trovano al di là del confine. Oggi fa un bellissimo Friulano, ma a noi piace ancora chiamarlo come era ai tempi dei nostri padri, il Tocai.
Il terroir, la planka, un unicum fatto di marna e arenarie stratificate di origine oceanica, conferisce particolari sentori di minerale, talco, e pietra focaia che si riscontrano poi nel vino. Il Collio è da identificare come una “enclave”, che esprime peculiarità uniche che connotano il territorio nella sua specificità. È un fazzoletto di terra che include 14 aree tra comuni-zone-frazioni-località tutte nella provincia di Gorizia. Un luogo affascinante, per i panorami; è un territorio racchiuso tra il mare Adriatico e le Alpi Giulie carezzato da un clima ottimale per la coltivazione delle viti. Specialmente per le uve bianche.
Dalla collina, dal Collio Sloveno scendendo in Italia, per primo si incontra Michele Blazic, che, produce ben sette vini. “Il Friulano è per eccellenza il vino più tradizionale della nostra regione, si presenta in maniera molto strutturata con un’armonica complessità fruttata dal caratteristico retrogusto di mandorla amara” dice Michele.
L’uva viene diraspata e sottoposta ad una soffice pressatura. Il mosto ricavato viene decantato e fermentato, la fermentazione avviene a temperatura controllata in modo da esaltare aromi e profumi. Terminata la fermentazione il vino riposa sulle proprie fecce nobili fino in primavera. I vini più noti sono la Ribolla Gialla e la Malvasia istirana, poi Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio e Merlot, il Friulano . “Il microclima che caratterizza quest’area è dovuto alle brezze marine, provenienti dall’alto bacino adriatico, che contribuiscono ad abbattere notevolmente l’umidità atmosferica, rendendo l’aria più pulita e tersa. Il friulano è per eccellenza il vino che ci rappresenta da sempre” racconta Michele Blazic .
Il risultato è un Friulano di grande struttura, giallo dorato intenso, profumi inebrianti di fiori bianchi e frutta esotica. In bocca è sapido, minerale, con retrogusto di pietra focaia, mai astringente ma fresco. Di lunga beva. Blazic fa vino dal 1923 ed assieme alla famiglia è alla quarta generazione.