(di Carlo Rossi) Potente, elegante e gentile, nobile d’aspetto, un bouquet intrigante. Cient’anne Taurasi Riserva Docg 2013 di Vigna Villae è un’eccellenza di questa terra magica, risultato della gioia scaturita dall’incontro con un enologo di razza, Fabio Mecca, e la cultura del Taurasi. Uva Aglianico in purezza, un vino, “dedicato a mio padre Giuseppe, insigne avvocato napoletano, fondatore della cantina, nel centenario della nascita’’, spiega Tommaso Piscopo, patron della Cantina Vigna Villae, a Taurasi (AV).
Il nome Taurasi trae origine dalla storica e antica l’arx Taurasia, una delle ventuno città-campagna fondate dagli irpini, popolazione federata ai sanniti. L’arx non è una vera e propria città, poiché è esclusivamente sede del mercato, sito deputato all’amministrazione della giustizia, alla celebrazione dei sacrifici, luogo di raduno in tempo di pace e di ricovero dalle offese nemiche in caso di guerra, gli abitanti, invece, vivono sparsi nel territorio circostante, raggruppati nei “vici” e nei “pagi”, cui corrispondono le attuali frazioni e i casali, collegati mediante numerose strade, che popolano le colline del Calore e che sono, ancor’oggi, attuale area produttiva del Taurasi. “Una nostra bottiglia di Taurasi è un vino longevo e intrigante. Vive oltre cinquant’anni. I suoi profumi si susseguono al palato senza tregua. La sua beva è di grande spessore e forza e ricorda un territorio pieno di bellezze naturali, ricco di profumi minerali e floreali” sottolinea Piscopo.
Una bella scoperta per questo Natale particolare. Un vino da invecchiamento da Vignae Villae, una realtà pressoché sconosciuta al grande pubblico dei winelovers, ma molto intrigante ed affascinante. Il colore rosso intenso e profondo, il profumo ricco, complesso, con note di liquirizia, frutti di bosco rossi e neri uniti a delicate note di viola ed il sapore austero ampio e complesso con tannini presenti ma ben amalgamati, descrivono un vino elegante e longevo. Siamo in Contrada Case d’Alto a circa quattrocento metri d’altezza. La spinta alcolica di questo Cient’anne, 14 gradi, è forte ma elegante nel contempo e bene amalgama nuances e mineralità.
“Solo Aglianico di Taurasi, il vino ha riposato come un gigante addormentato per quattro anni in barriques, e poi elevato in vetro. Inconfondibile il rosso rubino che colora il calice conquistando il palato con un sorso corposo e ricco, maglia tannica nobile che porta centinaia di contaminazioni fino a un finale definitivo che esalta carni e formaggi da abbinare con sapienza per momenti unici”, spiega Piscopo “ dietro una bottiglia c’è una storia di impegno e di pensiero, di lavoro e progetto ma soprattutto c’è amore per la terra. Puntiamo su un Taurasi possente ma morbido al palato, come si faceva negli anni ’60’’. Un vino capace di emozionare e raccontare.