(di Carlo Rossi) I valori in un libro per lasciare traccia nel futuro del proprio glorioso passato, ma non solo, anche per  impostare linee guida in tempi difficili. Il Consorzio di Soave ha appena pubblicato in una strenna  un 2020 di grande cambiamento, nel segno delle Unità Geografiche: si chiama “Soave Terroir” che è la base di partenza di un grande progetto multimediale di comunicazione che verrà presentato nel 2021. La “Caratterizzazione degli ecosistemi forestali delle Unità Geografiche Aggiuntive di Soave” è stata realizzata con la World Biodiversity Association onlus e in collaborazione con lo studente Andrea Laperni, laureando di Tecnologie Forestali e Ambientali presso l’università degli Studi di Padova, che ha mappato attraverso criteri di cartografia moderni l’intera superficie boschiva all’interno del comprensorio del Soave. Soave è un territorio che lavora tutto insieme per la sostenibilità, non solo per il numero sempre crescente di aziende che si stanno convertendo all’agricoltura biologica, ma anche e soprattutto per le scelte consapevoli dei viticoltori, a partire dalle certificazioni di sostenibilità o i progetti sulla confusione sessuale che comprendono grandi areali del territorio.

Monte Tondo: la famiglia Magnabosco dispone di 32 ettari nel cru della denominazione, in quel di Soave, su terreni vulcanici. Dalla cantina proponiamo due vini. Un affascinante Recioto di Soave Spumante, vino indicato con tutti i dessert, ma anche in tutte le liete occasioni. Un Garganega in purezza con 110 g7l zuccherini, ma un bel corpo alcolico che con i suoi 12,5 gradi bene sostiene la soavità di questo spumante dai profumi di frutta e di fiori, con finale sapido e tufaceo. Presenta una nota balsamica e di menta piperita che ne stimolano la beva. Top. Poi un grande metodo classico di Soave superiore il Foscarin Slavinus Soave superiore docg classico. Una grande interpretazione del variegato spartito di quest’uva. Con i suoi 13 gradi bene accompagna primi piatti sostanziosi e carni alla griglia.

Corte Adami: una bella famiglia (nella foto) a Soave ancorata saldamente alla tradizione ma con lo sguardo dritto verso il futuro, senza paura. Trentasei sono gli ettari di proprietà ma solo in parte destinati alla vinificazione. Dalla Cantina due grandi suggestioni. Il Soave Superiore Docg Classico Suavinius Foscarin viene dai  vigneti nella zona classico dell’antico vulcano monte Foscarino . Garganega in purezza, il mosto viene chiarificato, tramite chiarificazione statica, e fatto fermentare in botte grande. il vino poi resta per un altro mese in legno, e poi travasato in un recipiente in acciaio per almeno 10-12 mesi. dopo l’imbottigliamento il “foscarin slavinus” resta in affinamento per almeno 6 mesi prima di essere immesso al consumo. Un occhio alla modernità interpretando in chiave personale la tradizione. Risultato un vino elegante, raffinato, con nuances appena accennate di spezie variegate, dove il floreale la fa da padrone.

Infine uno dei miti dell’enologia italiana. Il Recioto bianco di Soave Docg , o Passito di Soave, come viene anche chiamato, erede di quell’acinatico descritto da senatore romano Cassiodoro (485-585 circa d.C). Mai stucchevole, da vigne di età circa 40 anni, si presenta con un colore giallo paglierino dorato con sfumature di albicocca matura. Questi sono i suoi profumi, note di albicocca, uva passa, dattero, ma anche fiori come il biancospino e gialli come i pisacani. In bocca è equilibrato, sapido e vellutato al contempo. Grande beva.