(di Carlo Rossi) Se volete piacevolezza, sensibilità carezzevole, lunghezza, note miste di agrumi e di balsamico, rosmarino e tarassaco, affinato in botti di Francia, uva raccolta al sommo del suo fulgore in Alto Adige, un brut deciso e gentile nel contempo, un nuovo pinot nero decisamente charmant, rivolto a tutti ed in particolare alla donna moderna, è il Rosè di Barricaia che Alberto Rinaldi, figlio d’arte, elabora ereditando il testimone da Rinaldo, il papà che rappresenta un vanto ed un must per l’intera industria enologica italiana. Splendida maison de negoce, in questo Rosè brut innova completamente nello stile ma non nella sua indole il Rinaldi style famosissimo. Vino che per l’occasione è stato vestito di una nuova e raffinata etichetta in alluminio, elemento comunicativo che sottolinea e sancisce il cambiamento tanto da collocarlo nella Collezione delle prestigiose Cuvées Storiche della Maison elaborate da Rinaldo Rinaldi.
Un vino che rappresenta il testimone di un lungo cammino iniziato alla fine degli anni ’60, è portato avanti oggi dall’enologo Alberto Rinaldi. Il “rinascimento” della collezione di eccellenze si contraddistingue nella continua ricerca delle migliori uve dell’Alto-Adige provenienti da altitudini maggiori (500-700 metri s.l.m.), dai lunghi batonages in barriques del massiccio centrale francese dalle lunghe soste personalizzate con le colonie di lievito in base allo studio delle singole vendemmie. Uno dei maggiori elementi di difficoltà che la maison ha incontrato, e risolto con grande efficacia, il tema della sostenibilità legata al cambio climatico. Capisaldi rimangono anche per il Millesimo 2005 la sboccatura al volo e, come sempre, l’assenza di liqueur d’expedition. Questi straordinari percorsi qualitativi iniziati da Rinaldo Rinaldi e perseguiti oggi da Alberto Rinaldi, sono rivolti a contrastare i processi ossido-riduttivi dei vini innescati dal principale attore ossia, dall’inesorabile innalzamento delle temperature globali dove nessuna zona risulta esentata. “Questi nuovi studi e le tecniche riservate alle attuali e future Riserve della Maison ci condurranno verso una salvaguardia e a una implementazione della freschezza, dell’equilibrio e della longevità di tutti gli Spumanti e Vini prodotti dalla famiglia Rinaldi.” dice Alberto Rinaldi . Il Barricaia è una pietra miliare della produzione Villa Rinaldi, una gran riserva ottenuta da uve Pinot Nero .
“Un bouquet ricco di aromi come zenzero e pietra focaia, accompagnati da sentori minerali. Al palato è deciso e persistente, confermando la forte personalità di una grande Riserva. Adattissimo anche al palato della donna d’oggi, sempre più consapevole di sé e dai gusti personali” sottolinea Teresa Rinaldi, responsabile del Marketing della Maison. Villa Rinaldi è un’azienda vinicola dinamica nata a fine ‘800 con il fondatore Marcello Rinaldi. Negli anni’60 arriva il vero impulso dell’azienda: Rinaldo Rinaldi insieme ai figli Alberto, Teresa, Cinzia e Paolo, con al fianco l’onnipresente moglie Irma, rilancia l’attività rendendo l’etichetta un’originale e rinomata realtà a livello internazionale. Negli ultimi decenni a fare la differenza, oltre ai numerosi metodi moderni, è stata l’adozione di antiche tecniche di vinificazione, come una lunga maturazione in barriques francesi e il dégorgement à la volée, processo che viene attuato durante la rifermentazione per ottenere un prodotto brillante, cercando di perdere meno vino e anidride carbonica possibile. Completano la squadra Rinaldi Prima in Trentino ora solo in Alto Adige per la migliore escursione termica, ha valorizzato ai massimi livelli sia lo chardonnay ma anche il pinot nero arrivando a produrre metodi classici unici e di una inconfondibile eleganza. L’eleganza, l’unicità, la precisione, la continua volontà di migliorare rappresentano proprio lo stile di questa famiglia, in particolare di Rinaldo ora proseguita dal figlio Alberto, che ha un solidissimo futuro davanti a sé. Siamo a livelli top, tra le grandi riserve e vini champagne. Spumanti senza tempo dal caveau di Soave.