(di Alessandra Piubello – seconda parte) Dopo le degustazioni del Morellino di Scansano pubblicate ieri (qui il link al nostro articolo) ecco le valutazioni sul Chianti classico: all’anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino, alla Fortezza da Basso di Firenze, il Chianti Docg era presente con 74 campioni del 2021, 48 del Superiore 2020 e 61 della Riserva 2019. La denominazione ha sette sottozone: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Rufina e Montespertoli nelle quali sono previste modalità produttive più restrittive e requisiti particolari.
Il Chianti è territorio vasto, con vigneti che sfiorano un’estensione di 15.000 ettari, da cui si ricavano una media di 750.000 ettolitri di vino e si arriva a quasi 100 milioni di bottiglie. Una corazzata, capace di esportare il 65% dell’imbottigliato.
Ma veniamo ai vini. L’annata 2021, dall’andamento climatico piuttosto caldo, ci ha consegnato alcune buone prove: Biskero di Salcheto, C Cavaliere d’Oro di Castello di Gabbiano, Fattoria Uccelliera, Le Rancole Poggiotondo di Lorenzo Massart, I Sodi del Paretaio di Badia di Morrona. Per le sottozone il Chianti Montalbano Villa Bibbiani.
Con l’annata 2020 andiamo un po’ meglio, grazie al suo equilibrio. Sugli scudi Rufina come sottozona, con Frascole, Colognole e Villa Travignoli. Molto bene il Colli Fiorentini Ugo Bing di Fattoria di Fiano, complesso e materico ma dalla beva succosa.
Proseguiamo con il Chianti Superiore Voce della Terra di Fattoria di Poggiopiano, Chianti Superiore di Fattoria Uccelliera, Chianti Superiore La Leccia di Fattoria la Leccia.
Sulle riserve 2019, ancora troppo marcate da legni invasivi, segnaliamo Colli Fiorentini Ugo Bing Riserva di Fattoria di Fiano, Chianti Montespertoli Casa di Monte, Fattoria di Poggiopiano – Galardi, Chianti Rufina Pian dei Sorbi Riserva Marchesi Gondi, Rex Rebrum di Quei2 Vignaioli in Toscana.