(di Carlo Rossi) Febbraio, mese freddo cuore caldo. Febbraio è infatti il mese dell’amore, dei baci soffusi, delle attenzioni riservate, degli sguardi fugaci ma neanche troppo. Febbraio è il mese in cui si celebra San Valentino ma è anche il mese in cui l’amore che siamo in grado di donare deve e può passare anche da noi stessi. Coccoliamoci, amiamoci, non dimentichiamoci di noi. E iniziamo a farlo a tavola.

In tutto questo la dispensa italica offre innumerevoli occasioni per apprezzate al meglio le diversità. Fabio Mecca ci fa da stella polare e presenta alcune di quelle migliori espressioni di enologia attenta (basta con il termine nicchia per favore) che sono giunte in redazione dai vigneti della pre-Sila, da aziende che con gioia, passione, amore e rispetto di quella “Calabria citeriore” che si identifica con il territorio cosentino e che, grazie anche ad una non comune capacità di accoglienza, vuole tornare a ritornare felix e alcune “chicche” dall’Italia papalina, come da Tenuta Santa lucia che si trova alle del Tevere è dominata dal Monte Soratte si estendono verdi colline decorate da rigogliosi vigneti a pochi passi dall’Urbe, in provincia di Rieti in quel di Poggio Mirteto o da Saracena.

Iniziamo il nostro giro-pranzo al centrosud con un bel pecorino spumantizzato nel Lazio quindi, uve locali, nella scintillante versione Spumante extra dry Gabry’s della Tenuta Santa Lucia. Nessuna concessione modaiola, un extra dry che si presenta con un bel finale asciutto, colore dorato lucente, bollicine sottili e in quantità, un bel Martinotti dai delicati profumi erbacei, fieno e fiori bianchi, ma equilibrato da una buona “terragna” spalla acida che lo fa ben reggere al palato. Per il nostro primo piatto un bel Fescione bianco dalle cantine Caputo, nella versione dell’annata 2021.

La cantina Caputo è conosciuta come una fra le più rilevanti realtà nel panorama della realizzazione di vini di qualità nella regione Campania. Corrado Caputo e i figli, Mario e Nicola, hanno innovato l’azienda di famiglia fondata nel 1890 e tramandata attraverso quattro generazioni, continuando a interpretare, con passione, la ricchezza storico-culturale della produzione enologica della Campania nella Terra di lavoro e di sangue. L’ultimo grande successo è stato ottenuto al CWSA, il più importante concorso enologico orientale. “Ancora grandi soddisfazioni”, scrive Mario Caputo in post su Fb. “Quattro medaglie (due Oro, un Argento e un Bronzo) per i nostri vini presentati al più importante concorso enologico orientale il CWSA. Particolarmente orgogliosi per la medaglia d’oro per il nostro Fescine e la medaglia di bronzo al Caputo Brut Millesimato, entrambi ottenuti da Asprinio al 100%”.su viti maritate.

Poi un must imperdibile da Tenute Viglione da Santeramo in Colle, Puglia, che abbiamo già imparato ad apprezzare il Susumaniello rosa della nuova annata 2022, bel colore con sfumature che evocano l’alba di questo mese, in bocca sentori di albicocca e nuances di frutta secca. Ottimo col pesce e verdure

Ma per un importante secondo piatto a base di carne non si puo’ non acquistare Don Raffaele 2018 di Baroni Capoano. Un rosso charmant, con un grande equilibrio tra estratto secco e ph dove spicca la prugna. Ed infine quel monumento viticolo della cultura enoica italiana che è il Moscato passito al Governo di Saracena, Feudo di Sanseverino. I vini che sceglieva per il fine pasto. Era, infatti, il XVI secolo quando il prelibato nettare calabrese veniva imbarcato a Scalea per approdare alla corte di papa Pio IV sulla cui tavola non poteva mancare. Espressione d’arte coi suoi sentori di albicocca macerata, uva passa, dattero, sostenuti da una nota alcolica decisa ma non invasiva che accompagna il sorso sino al scivolar nel mondo dei sogni.