(di Carlo Rossi) Gratena Nero, vitigno quest’ultimo scoperto, battezzato e vinificato esclusivamente da Fattoria di Gratena. E’ un vino dal tipico colore del Sangiovese, rubino con trasparenze, al naso mostra principalmente le caratteristiche di quest’uva che è emblema del territorio toscano. Si materializzano note di frutta a bacca rossa matura, fiori essiccati e ciliegie sciroppate.
«Siamo un’azienda biologica di 180 ettari dei quali 17 sono a vigneto e 10 a oliveto. Imbottigliamo e certifichiamo tutto come biologico dal 199a.L’azienda era di mio nonno che la comprò nel 1968, ora è stata acquisita da Rosanna e Paolo Sieni, mia mamma e mio zio. La seguo dal 2000, l’anno in cui abbiamo incominciato la riconversione dei vecchi vigneti in nuovi. Sono e rimango da sempre cultore convinto del terroir parola che abbiamo ereditato dai francesi e che amo profondamente. Quindi lavoro solo su vitigni autoctoni, assieme a Fabio Mecca. Mecca, 41 anni originario di Barile, che recentemente ha ricevuto il premio “Enologia e territorio”. Il Sangiovese e’ il nostro vitigno omologato dall’Università di Milano e ufficialmente riconosciuto Toscano da Settembre 2017, con il nome di Gratena Nero» spiega Fabio de Luigi, owner.
Gratena Nero Toscana Rosso IGT BIO 2016 è un vino ricavato da sola uva Gratena Nero coltivata in vigne con appena 700-800 piante nella parte più alta dei terreni dell’azienda. La raccolta avviene manualmente, secondo le regole della coltivazione biologica e delle tradizioni dell’azienda. Il grado alcolico è 14,5% vol.
«E’ un progetto enoico importante, che nella sua veste moderna risale al 1968, tuttavia innestato sulle vestigia di un podere duecentesco»” 7mila bottiglie imbottigliate lo scorso settembre dell’annata 2016 che per oltre il 90% prendono la via dell’estero. Nell’immediato, la vendemmia 2022 si manifesta eccellente. Il Gratena nero 2016, al palato è irresistibile, morbido e vellutato, con una spiccata nota di marmellata di gelso, more e un finale sapido . Colore buio impenetrabile, affascinante, come la materia dell’universo. un leggero appassimento in pianta delle uve vendemmiate che si uniscono perfettamente equilibrate dall’enologo ad una nota aranciata di arancia sanguinella.
In quanto Chianti, il Gratena Nero si contraddistingue per il suo profilo organolettico caratteristico ed originale al tempo stesso. Si tratta di un uva molto difficile e che soffre la siccità. È un vino rosso, fermo e secco, vinificato da uve Sangiovese nel contesto delle tipologie previste dalla denominazione. Diverso dai soliti. Sulla a recente polemica con l’UE, anche Mecca si dice “esterrefatto sulla nuova direttiva proposta dalla Comunità Europea in merito alla possibilità di mettere in etichetta che il vino fa male. Ogni cosa se si eccede, fa male, dalla pasta alla carne, alla birra, il vino è cultura millenaria, crea business ed emozioni, non può essere trattato così”.
Tornando al Gratena 2016, un po’ decantato opportunamente, svolge una prima fase di lavorazione in tonneau di 10 anni, poi va in acciaio ed infine per 6 – 12 mesi in bottiglia. Restano lievi sfumature di tartufo estivo, tarassaco, aglietti. “Con Fabio – aggiunge -abbiamo deciso che il territorio deve essere immediatamente percepibile nel vino, quindi abbiamo tolto la ripartenza che tradizionalmente si faceva sur lie”. Un finale di pietra e terra mescolate rende questo vino una bella scoperta tra i soliti chianti selvaggi.